Lui & Lei
I miei due amori
di Pprossa
27.10.2024 |
4.386 |
5
"Deve parlarmi da amica ad amica..."
Sorrido. Si può dire tutto della mia vita, ma non che sia noiosa. Ho rifiutato la sua proposta di sposarlo ma ho preso una decisione coraggiosa. Avrei fatto parte della sua vita ma solo a piccole dosi e alle mie condizioni. E Daniele non avrebbe avuto l’esclusiva su di me, cosa che lui ha accettato. Lo stesso deve valere per lui, questo mi è chiaro. L’esclusiva? Dove sta scritto che solo gli uomini possono avere due donne contemporaneamente? Non è una regola ma succede, e non così di rado. In ogni caso, molto più spesso di quanto alcune donne immaginano. Poiché io non riesco a decidere, proverò con due uomini ed entrambi sanno l’uno dell’altro, questo è l’accordo. Il che mi porta a Umberto. Ha subìto un duro colpo negli ultimi giorni, ma lo ha sopportato da vero uomo. Alludo innanzitutto al nostro accordo privato che lui ha accettato solo dopo due notti insonni e superando la propria gelosia. Deve convivere con il fatto che ha una fidanzata che si concede piccole pause di tanto in tanto. Non qui, nella nostra cittadina, gliel’ho promesso. Si rende conto di essersela cercata. Quando eravamo ancora una coppia mi ha tradita, a Roma. Da allora le regole sono cambiate, e non è lui a stabilirle.DIECI MESI PRIMA
Sul cellulare trovo un messaggio di Umberto. Mi augura una buona giornata di lavoro. Stupido. Avrei bisogno di una frase d’amore. Quando l’ho visto l’ultima volta? Sono passati diversi giorni, e diverse notti. Da una settimana è a Roma ad una riunione aziendale. Mi ha detto così. E mi manca, il mio uomo. Non è un idiota, ma ha sviluppato la capacità di comportarsi come tale.
Il cellulare squilla. È Simona, amica mia e collega all’università. Non si tratta di una chiamata ufficiale, spiega. Deve parlarmi da amica ad amica. Ha un problema che io potrei risolvere? Le chiedo. No, è vero il contrario, mi dice.
“Racconta.” la esorto.
“Quando sono venuta a trovarti, insieme a mia sorella, due mesi fa, ci hai presentato il tuo Umberto, ricordi?”
“Naturalmente. E sei stata anche piuttosto entusiasta di lui.”
”Entusiasta? Se devo essere sincera, ora non lo sono più."
Una sensazione di nausea si insinua in me. “Perché?”
“Perché ieri sera mia sorella ha visto Umberto in un ristorante. Stava amoreggiando con una bellezza scandinava dalle gambe lunghe, le infilava una mano sotto la gonna corta e tutto il resto. Meglio che tu non lo sappia.”
“Nessun errore?”
“Certo che no, altrimenti non ti chiamerei, ci sono gli scatti fotografici. Poi, lei è salita sulla macchina di Umberto, si sono baciati lí e sono andati a casa di lui.” Deglutisco. “A casa sua? Come fai a saperlo?”
“Perché mia sorella li ha seguiti. È salita con lui. Quello che voglio dire, mia cara Sofia, be’, mi dispiace, ma…”
“Ho già capito.” le dico.
“Il tuo Umberto non ti è fedele, tesoro”.
“Non è il mio Umberto”, preciso con voce calma. “Non abbiamo accampato diritti l’uno sull’altra. È libero di fare quello che vuole”.
“Quindi ti lascia indifferente se porta a letto un’altra?” Esito a rispondere, immagino la vichinga china sul suo grembo mentre gli da piacere con la sua bocca. Il mio piacere. Sono io che dovrei continuare a dargli piacere con la mia bocca. “No, certo che no. Sono delusa da Umberto, anzi, molto delusa. Ma così è la vita.”
“Così sono gli uomini!” mi corregge.
“Esistiamo anche noi, Simo.”
Non credo alle combinazioni. Né credo nella telepatia. E non credo nemmeno nella sete di vendetta a caldo. Ma trovo divertente che siano passate solo poche ore quando bussano alla porta della mia stanza ed è Daniele, un collega di Trento in missione qui da noi. Io gli faccio da balia.
“Ciao, mio angelo custode. Sono libero da impegni e mi trovavo vicino. Hai voglia di uscire? Ne sarei felice.” Devo ammettere di essere affascinata da quest'uomo. È alto, molto colto, divertente e anticonvenzionale. Non segue nessuna regola e fa quello che vuole. Il destino e il lavoro ci hanno fatti incontrare.
Non posso fare a meno di pensare a Umberto, che è stato subito geloso di Daniele. Questo mi ha divertita, perché non ne aveva motivo. O forse sí? Forse un po’. Mi domando se Daniele sia un bravo amante.
In realtà non ha senso uscire con lui, so cosa vuole da me. E proprio per questo dovrei prendere in considerazione l’idea di farlo, dopotutto! Anche solo per dare una bella lezione a Umberto.
“Grazie caro, ma non reputo conveniente…”
“Perché no?” mi interrompe.
Tutti uguali gli uomini. Sbotto: “Di certo non uscirei con te per…”
Mi zittisce alzando una mano. “Sí, invece! A volte il subconscio ci fa fare cose di cui la mente non sa nulla”.
Sono in balia di un’altalena di emozioni contrastanti. Da un lato, è fuori discussione: Daniele vuole solo divertirsi, ed io non sono ingenua. D’altra parte, cosa c’è di male in un’uscita con un collega? È innocua. Inoltre, devo ammettere con me stessa che Daniele mi piace, per quanto sia pazzo, o forse proprio per quello.
“D’accordo, ma solo un boccone. Restiamo qui vicino?”
“Potremmo, ma ho un’idea migliore”.
All'inizio sono sorpresa e felice che lui sia con me. Sapevo fin dall'inizio che mi avrebbe portata in un'avventura. Le nostre lingue si conoscono rapidamente, una mano accarezza il mio ginocchio ed allargo le gambe come un invito a continuare quello che non è ancora iniziato. Presto, la sua mano raggiunge dove sono già bagnata.
Grazie per farmi stare bene. Farò sta bene anche te. Fare sesso con lui è piacevole. Un misto tra un ragù piccante e una coppa di panna e fragole. Lo champagne per chiudere è delizioso.
Il cellulare squilla di nuovo. Vedo che si tratta di Umberto. Mi viene da sorridere mio malgrado. Chissà cosa penserebbe se mi vedesse in questo momento. Forse dovrei chiedere a Daniele di rispondere lui alla telefonata? Sarebbe divertente, ma non molto saggio.
Comincia così il ridimensionamento di Umberto: col pene nudo di un altro uomo al mio lato, intanto che ascolto le sue parole sempre più vuote, balorde e bugiarde.
OGGI (se avrò voglia, scriverò questa pagina del mio diario):
Dovrò dirglielo. La gelosia li sta consumando. Io sono sua, di Daniele, ma anche sua, di Umberto, e loro sono miei. Ma devono smettere di immaginarmi ognuno a letto con l’altro, con le cosce aperte, la bocca impegnata e, soprattutto, di rovinare i nostri incontri con le loro manifestazioni di gelosia. C’è solo un modo perché smettano di immaginare cosa io faccia con l’altro. Vederlo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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